All’inizio del Novecento, i fratelli Bernardo, Carletto e Miro Maffeis riempiono le cronache motociclistiche con le loro vittorie.
Carletto vince, nel 1903, la Susa-Moncenisio con una Sarolea  ma la sua brillante carriera ha tragicamente fine nel 1921 sul circuito di Brescia.
Il piu’ giovane Miro, inizia a gareggiare nel 1919 con la Motosacoche prima e poi con Indian, Harley Davidson, Sarolea, Parvus, Garelli, BSA, Bianchi, Ladetto & Blatto, Gilera e con la Maffeis costruita dal fratello Bernardo che sembra abbia prodotto la sua prima bicicletta a motore gia’ nel 1895 dopo aver lavorato ed appreso gli erudimenti di meccanica nella bottega di Luigi Figini, altro pioniere del motociclismo.
La Maffeis, condotta dal “bel Miro” come veniva soprannominato, vince la classe 250 al circuito del Lario del 1923, il Campionato italiano nel 1924 e 1925. Il medesimo anno vede Maffeis vincere la classe 250 al GP tedesco dell’Avus.
La Maffeis inizia la produzione nel 1903, della bicicletta a motore del 1895 non si hanno molte notizie e neppure fotografie, sembra si trattasse di una macchina da corsa con la quale Bernardo, detto Nando, ha fatto le sue prime ed uniche gare.
Le prime Maffeis montano motori Sarolea, Minerva, Barscott.
Interessante ed originale la bicilindrica a V di 350 cc, valvole in testa e cambio a tre marce del 1921.
Nel 1923 le Maffeis vengono equipaggiate con motori Blackburne.
Con la morte di Nando Maffeis, nel 1928, la casa milanese di Porta Volta chiude.
Dopo aver cessato l’attività Miro Maffeis trova impiego alla Bianchi come meccanico preparatore e pilota.
Dal 1933 al 1935 vengono prodotte motociclette col marchio Miro Maffeis, a costruirle e’ una societa’ composta da Miro Maffeis e dai fratelli Aurelio ed Enrico Tornielli.
Ricordiamo che la Maffeis ha soprattutto svolto un’intensa attività commerciale rappresentando molte marche straniere tra cui AJS, Brough, Harley Davidson, James, Moto Rêve, Rex e Sun, oltre ad essere agente per la Lombardia della Blackburne.