Marchi e Case Motociclistiche di Lombardia

Categoria: fine 800

AEI

Potrebbe essere stata la prima moto del pavese, AEI. Dietro questa sigla, di cui non si ha certezza del significato, ci sono pochissime informazioni, non c’è neppure il nome del costruttore, sembra però che sia stata la prima moto costruita a Pavia nei primissimi anni del ‘900.
La traccia che si ha di questa marca è nella cronaca, riportata sui giornali dell’epoca, di una gara disputatasi in piazza d’Armi a Pavia dove i primi tre piloti arrivati furono 1° Rossi su AEI, 2° Beccaria su AEI, 3° Rolando su Peugeot. L’articolista prosegue nella cronaca con un elogio all’industria pavese che ha saputo realizzare queste belle moto costruite in ogni loro parte nella città lombarda.
Per la verità sembra strano che – vista la limitata produzione perchè oltre alla partecipazione alla gara non si hanno più notizie nè fotografie della AEI – i costruttori abbiano anche realizzato il motore, impresa oltremodo impegnativa per i tempi e per le possibilità di una piccola azienda. Ve la proponiamo per quanto abbiamo scovato nella nostra ricerca.

Carcano

La Carcano è attiva dal 1898 al 1901 ad Alzano del Parco in provincia di Milano. L’avventura commerciale del marchese Michele Carcano e del figlio Cesare inizia grazie all’idea di Carlo Maserati, uno dei fratelli che fonderanno l’omonima e prestigiosa Casa automobilistica, di costruire un motore monocilindrico applicabile a qualunque bicicletta.
Il propulsore ha una potenza di 0,75 CV ed è dotato di valvola di aspirazione automatica e valvola di scarico comandata, la trasmissione è a cinghia sulla ruota posteriore.
Nel 1899 una bicicletta a motore Carcano, guidata da Carlo Maserati, vince la Brescia-Orzinuovi-Brescia conosciuta anche come criterium Bresciano delle Motociclette. Altre vittorie di Maserati poi alla Padova-Bovolenta e al circuito di Brescia-Mantova-Verona-Brescia.
Viene anche realizzata una vetturetta due posti, poi Carlo Maserati va a lavorare alla FIAT e poco dopo la Carcano chiude i battenti.

Figini e Lazzati

Nel 1898 a Milano, viene costruito quello che si puo’ ritenere il primo o quanto meno uno dei primi motocicli interamente di produzione italiana, il “bicicletto” Figini & Lazzati.
Il bicicletto a motore sistema Figini e Lazzati viene costruito dalla Premiata Officina per Costruzioni Meccaniche e Velocipedi di Luigi Figini & C., conosciuta dal 1881 per la costruzione di biciclette e di pneumatici. Curiosamente viene prodotto anche dalla ditta Alfredo Lazzati & C. che, guarda caso, ha sede in via Moscova 70 esattamente dove sta la Figini.
Non si hanno foto ne tanto meno si conosce l’esistenza ad oggi del bicicletto di Figini e Lazzati ma c’è la notizia, accompagnata da un disegno, tra le pubblicità pubblicate nel 1898 sulla Gazzetta dello Sport e sulla rivista mensile del Touring Club.
Nel 1899 Figini e Lazzati, che probabilmente erano soci, ottengono a loro nome un brevetto riguardante “la nuova disposizione di biciclette a motore”, anche se i bicicletti a motore vengono commercializzati con due marchi diversi, uno Figini e l’altro Lazzati.
Nel 1900 Figini lascia la sede di via Moscova a Lazzati e trasferisce l’attività prima in via Vivaio e successivamente in via Volta. Intraprende anche la produzione di vetturette mentre le motociclette vengono costruite fino al 1910.
Per Lazzati la produzione termina alcuni anni prima di Figini.

Gavazzi Zucca

Stiamo parlando di fine 800 e per tanti comprensibili motivi della Gavazzi Zucca si conosce ben poco. Tra le informazioni certe riferite a questa marca si sa che ha sede a Busto Arsizio e che produce biciclette a motore nel 1895.

Maffeis

All’inizio del Novecento, i fratelli Bernardo, Carletto e Miro Maffeis riempiono le cronache motociclistiche con le loro vittorie.
Carletto vince, nel 1903, la Susa-Moncenisio con una Sarolea  ma la sua brillante carriera ha tragicamente fine nel 1921 sul circuito di Brescia.
Il piu’ giovane Miro, inizia a gareggiare nel 1919 con la Motosacoche prima e poi con Indian, Harley Davidson, Sarolea, Parvus, Garelli, BSA, Bianchi, Ladetto & Blatto, Gilera e con la Maffeis costruita dal fratello Bernardo che sembra abbia prodotto la sua prima bicicletta a motore gia’ nel 1895 dopo aver lavorato ed appreso gli erudimenti di meccanica nella bottega di Luigi Figini, altro pioniere del motociclismo.
La Maffeis, condotta dal “bel Miro” come veniva soprannominato, vince la classe 250 al circuito del Lario del 1923, il Campionato italiano nel 1924 e 1925. Il medesimo anno vede Maffeis vincere la classe 250 al GP tedesco dell’Avus.
La Maffeis inizia la produzione nel 1903, della bicicletta a motore del 1895 non si hanno molte notizie e neppure fotografie, sembra si trattasse di una macchina da corsa con la quale Bernardo, detto Nando, ha fatto le sue prime ed uniche gare.
Le prime Maffeis montano motori Sarolea, Minerva, Barscott.
Interessante ed originale la bicilindrica a V di 350 cc, valvole in testa e cambio a tre marce del 1921.
Nel 1923 le Maffeis vengono equipaggiate con motori Blackburne.
Con la morte di Nando Maffeis, nel 1928, la casa milanese di Porta Volta chiude.
Dopo aver cessato l’attività Miro Maffeis trova impiego alla Bianchi come meccanico preparatore e pilota.
Dal 1933 al 1935 vengono prodotte motociclette col marchio Miro Maffeis, a costruirle e’ una societa’ composta da Miro Maffeis e dai fratelli Aurelio ed Enrico Tornielli.
Ricordiamo che la Maffeis ha soprattutto svolto un’intensa attività commerciale rappresentando molte marche straniere tra cui AJS, Brough, Harley Davidson, James, Moto Rêve, Rex e Sun, oltre ad essere agente per la Lombardia della Blackburne.

Marchand e Orio

A Milano e piu’ esattamente a Musocco, due fratelli francesi Paolo e Leone Marchand, fondano nel 1894 l’omonima Casa che costruisce motociclette e autovetture.
Nella primavera del 1898 (dal 6 al 9 maggio) infuria a Milano la rivolta per il rincaro del pane, e dai tafferugli si passa presto agli scontri che causano feriti e alcune decine morti. In questa atmosfera i fratelli Marchand preferiscono abbandonare Milano e spostarsi a Piacenza nelle cui vicinanze hanno diversi possedimenti.
A Piacenza conoscono Attilio Orio che gestisce un’officina, ereditata dal padre Stefano, dove costruisce biciclette e macchine per cucire.
Partendo da questa base, nell’aprile del 1898, Attilio Orio e i fratelli Marchand costituiscono una nuova società, la Marchand e Orio, per la costruzione di autovetture, motociclette e biciclette.
La Marca conosce un periodo di sviluppo grazie ai progetti del valente tecnico e pilota piacentino Giuseppe Merosi (1872-1956).
Merosi lascia la Casa piacentina nel 1904 per andare a lavorare nell’ufficio tecnico della Fiat e poi alla Bianchi e, nel 1910, alla Alfa Romeo dove rimane fino al 1926 per passare, come consulente, all’Isotta Fraschini.
La perdita di Merosi fu per la Marchand un duro colpo. Nel gennaio 1907 la casa piacentina si fonde, più probabilmente viene assorbita, con la Dufaux Frères di Ginevra che costruisce la Motosacoche.
In quello stesso anno termina la produzione motociclistica e i fratelli Marchand escono dall’azienda mentre Orio ritorna a produrre macchine per cucire e attrezzi agricoli.
Nel novembre del 1907 la Marchand-Dufaux viene messa in liquidazione.

Olympia Borghi

Le Officine Carlo Borghi S.p.A., fondate nel 1893 hanno sede a Milano in via Melzo.
Dal 1952 al 1954 costruiscono ciclomotori con propulsore Mosquito e anche una motoleggera col marchio Olympia, equipaggiata con motore BSA 125 Bantam a due tempi, disponibile nelle versioni turismo e sport.

Prinetti & Stucchi

La Prinetti & Stucchi nasce a Milano nel 1892  animata dagli imprenditori ing. Giulio Prinetti e ing. Augusto Stucchi.
Nata come fabbrica di biciclette ben presto entrera’ con la propria produzione sia nel campo automobilistico che motociclistico.
La produzione in campo motociclistico ha inizio nel 1898 con tricicli mossi da un motore De-Dion.
Viene prodotta inoltre una motocicletta con motore a 4 tempi.
Nel 1901 Giulio Prinetti, attivo uomo politico, diviene ministro degli esteri e l’azienda assume nel 1902 la ragione sociale Stucchi & C. con sede in via Tortona sempre a Milano.
Il cambiamento di ragione sociale sembra dettato da convenienze politiche in quanto nella pubblicita’ della Stucchi & C. resta sempre la scritta “gia’ Prinetti & Stucchi”.
Merita di essere ricordato che nelle officine Prinetti & Stucchi hanno lavorato Ettore Bugatti poi trasferitosi in Francia per realizzare le proprie automobili e Giuseppe Vigorelli valente ciclista dell’ epoca a cui Milano dedichera’ il Velodromo.

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