Marchi e Case Motociclistiche di Lombardia

Categoria: BS

CMK

La Costruzioni Meccaniche Kohler, fabbrica delle CMK, viene fondata da Otto Kohler nel 1966 con sede a Rivoltella del Garda in provincia di Brescia.
Il tecnico tedesco, che aveva lavorato alla Kreidler e alla Zündapp, aveva anche progettato per la Maico nel 1958 un propulsore a cinque marce.
La costruzione delle motociclette da fuoristrada CMK inizia nel 1967 nelle cilindrate di 50 cc., 60 cc. e 100 cc. I motori dispongono di gruppi termici CMK su basamento Zündapp. I telai sono disegnati e realizzati dallo stesso Koheler. Lo sviluppo si avvale della valida collaborazione (che durera’ fino alla stagione 1974) del pilota-giornalista Walter Arosio che testava le nuove moto partecipando a gare fuoristradistiche. Da citare anche la conquista del Campionato Italiano classe 50 cc, sia nel 1970 che nel 1971 con pilota Pietro Polini. Il 1972 vede nascere una seconda generazione di motociclette CMK in cui Koheler progetta e realizza interamente il motore sia come gruppo termico che basamento. I nuovi telai sono modificati spesso nel corso delle stagioni e irrobustiti all’ esigenza.
In realtà la produzione, artigianale per tutti i modelli, non andò mai oltre lo stato di prototipo o di esemplare unico, difficile quindi indicare quante CMK siano state realizzate perchè le moto costruite erano oggetto di continue modifiche ed aggiornamenti. Con il 1975, in considerazione delle risorse economiche inesistenti, la CMK dovette chiudere i battenti
Nel 1976 la CMK viene acquistata dall’industriale vicentino Guido Borghin che produce moto da fuoristrada col marchio Gabor fino al 1980.

Gerosa

Fondata dall’ex corridore Angelo Gerosa, la Casa bresciana inizia la produzione nel 1953 nell’officina in localita’ San Polo.
Dopo la costruzione di motoleggere, le 125 con motore FBM due tempi nelle versioni Gran Turismo e Sport, e la 175 con distribuzione monoalbero, la produzione si orienta sui ciclomotori.
Nel 1956 viene realizzato un ciclomotore a tre ruote da trasporto.
Negli anni Sessanta viene prodotto un ciclomotore, sempre per il trasporto, chiamato Folletto che incontra un buon successo commerciale; a questo si affianca il Ciclocarro 3R.
Alla fine degli anni Sessanta vengono presentati i Gerosa da fuoristrada nei modelli Cross SS, Cross Corsa e Cross Corsa Speciale equipaggiati con motori Minarelli P4.
Nel 1973 viene impiegato il propulsore Zündapp 50 nelle versini codice da 1,5 CV e Export da 7 CV.
L’azienda passa poi nelle mani di Sergio Gerosa, figlio di Angelo e nel 1984 cessa l’attivita’.

Lilliput

Le Officine Meccaniche Pasinetti Giovanni di Brescia, a cavallo della fine degli anni ’40 e i primi anni ’50 costruivano la micromoto Lilliput N/49 utilizzando il motore Ducati Cucciolo T2 con cambio a due velocita’.
Il telaio Lilliput era integralmente elastico con portapacchi posteriore elastico e indipendente.
Nella pubblicita’ dell’epoca si annunciava la produzione anche dei modelli S/49, definito Gran Sport e SS/49 da competizione rispettivamente con motori da 48 e da 60 cc.

Mi-Val

Negli anni Cinquanta, tra le nuove Case motociclistiche, compare la Mi-Val, nata dalla passione di un gruppo di industriali bolognesi e della necessita’ di riconversione della fabbrica d’armi gardonese Pietro Beretta.
Inizialmente anche tutta la dirigenza e’ bolognese, Giustini direttore, Guermandi capo officina, Mare’ e Coppini tecnici.
Anzi la progettazione della moto e la realizzazione della maggior parte dei pezzi avviene nel capoluogo emiliano, mentre a Gardone si procede solo al montaggio.
Questo almeno fino a che lo stabilimento e le maestranze non sono pronte per affrontare i problemi della produzione completa.
I tempi sono stretti e per iniziare la costruzione di una macchina valida e saltare le lungaggini delle fasi di collaudo.
I tecnici si ispirano a quanto di meglio offre il mercato di allora, tenendo ben presente la necessita’ di offrire un veicolo di caratteristiche prevalentemente utilitarie, quindi una moto essenziale che fa di affidabilita’, robustezza e basso costo di esercizio i suoi punti vincenti.
Come molte altre case dell’epoca, anche la Mi-Val si ispira largamente alla germanica DKW 125 RT, moto di grande successo e prodotta in oltre centomila esemplari.
A realizzare questa prima macchina è un gruppo di progetto interamente bolognese. Il motore da 125 cc è del tecnico Adriano Amadori, il telaio di Carlo Ronzani, le sospensioni sono di Luigi Bonazzi, la forcella stampata e il serbatoio benzina sono realizzati da Augusto Bonori… E la lista di tecnici emiliani impiegati nel progetto potrebbe continuare.
Gli stabilimenti sono una parte del vecchio arsenale militare di Gardone Val Trompia, in provincia di Brescia, acquistati per iniziare la produzione motociclistica della Societa’ Industriale Minganti Valtrompia S.p.A. dove vede la luce nel novembre del 1950 la 125 a due tempi.
Questa prima moto viene poco tempo dopo chiamata “turismo” e poi proposta in diversi allestimenti, con varie sigle distintive, che sono una evoluzione estetica ed aggiornata del modello iniziale.
In tutto sono oltre una dozzina le versioni realizzate con significative differenze soprattutto per la ciclistica ma sempre equipaggiate col motore due tempi di 125 cc opportunamente rivisto nel corso della produzione.
I principali aggiornamenti riguardano l’impianto di accensione che perde dinamo e spinterogeno per acquisire il piu’ affidabile volano magnete.
Altra miglioria e’ il cambio a quattro rapporti. Nel 1951, con la morte di Ettore Minganti, la ragione sociale si tramuta definitivamente in Metalmeccanica Italiana Valtrompia S.p.A.
Interessante la Mi-Val modello 125 Sei Giorni, nome datole per esaltare i risultati sportivi della Mi-Val alle Sei Giorni del 1951 col bravo Otello Spadoni.
Nel 1953, inizia una intensa attivita’ sportiva con una squadra ufficiale, piloti Sergio Cremaschini, Ennio Longinotti, Giorgio Guerrini, Giampietro Martinelli e Franco Dall’Ara, con medaglia d’oro alla Sei Giorni del 1954 e 1956.
La Casa gardonese si aggiudica anche il Campionato nazionale di regolarita’ negli anni 1953, 1954 e 1956.
Nel 1954, la Mi-Val avvia la costruzione su licenza del cabinato a tre ruote Messerschmitt che, con motore due tempi di 171,1 cc, prende il nome di Mivalino.
Nello stesso anno presenta all’Esposizione di Milano la sua prima macchina con motore a quattro tempi di 175 cc, che entra in produzione nel 1955.
Nel 1956, i motori Mi-Val 175 sono costruiti su licenza in Messico dalla Islo di Isidro Lopez che ha sede nella città di Santillo.
Mentre in Italia va in produzione la nuova 200 TV di 199,5 cc 4 tempi con distribuzione ad aste e bilancieri.
Alla fine dello stesso anno viene presentata la 125 a quattro tempi.
Sono in catalogo anche una 175 bialbero da competizione ed una 175 monoalbero da cross.
Nel 1958, la produzione resta immutata ma le 125 e 175 quattro tempi vengono fornite anche con cambio a 5 rapporti.
Nel 1958 e 1959, la Mi-Val in versione cross conquista il titolo tricolore con Emilio Ostorero.
Nel 1959, sono in listino ciclomotori e la 125 2 tempi a 4 velocita’, tipo Sei Giorni; la 125 4 tempi, la 200 Principe, la 175 4t, il motocarrello Valletto di 48 cc; viene costruita per le gare da cross una 250 con le stesse caratteristiche della 175 monoalbero.
Nel 1962, viene presentato uno scooterino con telaio in tubi e carrozzeria completa e cambio a 3 rapporti.
Nel 1967 sono in produzione il ciclomotore 50 Cross Country e 50 Competizione, in listino ci sono anche altri cinque ciclomotori, due 125 (Sei Giorni e Water Kart Delfino) e la 200 Principe.
Nello stesso anno termina la produzione motociclistica e la Mi-Val entra definitivamente a far parte del gruppo Beretta producendo macchine utensili.
Nel 1992, il marchio Mi-Val viene ceduto alla Icomatic di Gussago in provincia di Brescia.

Müller

Bruno Müller e’ un tecnico triestino con ascendenze austriache ma motociclisticamente bolognese, città dove apre la sua officina-laboratorio.
Müller è soprattutto conosciuto per le moto da fuoristrada costruite dal 1968 al 1979 in territorio bresciano. Moto per le quali ha impiegato motori Zündapp, Hiro, Sachs, Franco Morini, Minarelli Bultaco e Villiers con cilindrate da 50 a 250 cc.
In realtà la produzione Müller vanta anche un periodo in cui il costruttore ha realizzato, nella sua officina di Bologna, motoleggere da strada dal 1950 al 1956 impiegando motori NSU 125 DB a due tempi, nel 1950, e poi NSU 98 a quattro tempi.
All’inizio il tecnico triestino aveva anche approntato una piccola serie di motoleggere da strada con propulsore Alpino 125 a due tempi. Sembra che la Alpino avesse fornito a Müller duecento motori.
Nel 1953 una Müller con motore 125 a due tempi, forse Alpino o NSU, risulta iscritta alla Milano-Taranto e l’anno dopo una Müller-NSU partecipa al Motogiro. Il tecnico triestino realizza anche moto da strada con propulsore Sachs 150 e NSU Lux 200, con una di queste moto Bruno Müller, era anche buon pilota, vince nel 1953 il trofeo italiano di regolarità. Utilizza anche motori Ibis e Veggetti.
Nel 1954 col marchio Müller viene presentato il ciclomotore Pony, in versione turismo e sport, equipaggiato con motore NSU Quickly. Vengono anche costruite alcune moto impiegando il prestigioso motore NSU Max di 250 cc con distribuzione monoalbero comandato da biellette, una di queste viene trasformata in moto da cross e con questa il costruttore-pilota effettua alcune gare. Nel 1956 termina il periodo bolognese e, dopo una breve parentesi lavorativa alla Montagnoli di Verona, approda a Torino alle Officine Viberti nel 1957, dove si interessa alla produzione del ciclomotore ViVi. Nel 1963 Müller ritorna alla ViVi, che ora ha gli stabilimenti a Pontevico in provincia di Brescia, e collabora alla progettazione del modello Sport, presentato al Salone di Milano del 1963, del ViVi Gran Turismo con forcella telescopica e del modello Totalmatic 48 con cambio automatico a due velocità. L’ultimo lavoro del brillante progettista per la ViVi è il modello Sport Special presentato al Salone di Milano del 1965.
Negli anni seguenti Müller costruirà apprezzate, e oggi ricercate, moto da fuoristrada nella sua officina a Robecco sull’Oglio in provincia di Brescia. Esiste anche un periodo germanico perchè, nel 1968, Müller costruisce moto a Monaco di Baviera. Termina l’attività nel 1979 quando passa a progettare e costruire deltaplani e velivoli ultraleggeri.

Rovetta

Giovanni Rovetta di Brescia fa parlare di se nel 1900 per la realizzazione di un’ automobile con la quale compie diversi viaggi e dimostrazioni.
Nel 1902 realizza un motorino da applicare alla ruota anteriore delle biciclette e nel 1903 costruisce un motore a cilindro inclinato raffreddato ad acqua e con trasmissione a cinghia. Il motore e’ da applicare davanti alla pedaliera delle biciclette.

Sorelli

La Sorelli con sede a Brescia costruisce, nel 1924, una bicicletta a motore a due tempi di 243 cc. 

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