Marchi e Case Motociclistiche di Lombardia

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Periodo dal 1900 all’ inizio della Grande Guerra

Alcyon

Nel 1910 le Officine F.lli Cesarani di Caravaggio (BG), importatori delle moto francesi Alcyon, realizzano anche biciclette a motore impiegando il propulsore francese ed utilizzando il loro nome come marchio di vendita.
Il mercato si rivela ricettivo così viene deciso di creare la Alcyon Italia, nella società partecipa anche la casa madre, che ha sede prima a Chiari (BS) e poi, nel 1925, a Torino dove viene anche costruita su licenza la bicicletta a motore Alcyonnette 98.

Anzani

Alessandro Anzani – oggi lo definremmo un motorista – nasce a Gorla, alle porte di Milano, nel 1878, e impara i primi rudimenti di meccanica nell’officina del padre che ripara macchine per cucire.
Giovanissimo, emigra in Francia e si impiega come operaio alla nota fabbrica di motori Buchet. Come molti piloti dell’epoca, Anzani lavora tutta la settimana e la domenica gareggia in sella a motociclette Alcyon equipaggiate con motore Buchet. Vince il campionato francese nel 1904, nel 1905 il campionato mondiale; suo anche il record di velocità di 88 km/h sui 100 km.
Buon pilota ed ottimo tecnico, Alessandro Anzani lascia la Buchet nel 1906 e inizia la costruzione in proprio di motori a tre cilindri a ventaglio per uso aeronautico. Con un propulsore Anzani montato su un aereo Voisin, il pilota Bleriot attraversa per primo la Manica.
Con la celebrità Anzani raggiunge anche un invidiabile successo economico che gli consente di aprire stabilimenti per la produzione di motori in Gran Bretagna e in Italia. La costruzione si articola su diversi tipi di propulsori, a uno e due cilindri a V e contrapposti con cilindrate che vanno da 75 a 1.000 cc.
Nel 1921 vengono realizzati, nella fabbrica di Milano, due prototipi di motocicletta con propulsore di 750 cm3 a cilindri contapposti che però non vengono prodotti in serie mentre continua la fornitura di motori ai piccoli costruttori di motociclette.

Ayrton

Pochissime le notizie di questo costruttore di biciclette con e senza motore dei primissimi anni del Novecento. Aveva sede a Milano.

Barison

Nel 1913 a Milano l’ing. Silvio Barison costruisce una motocicletta di cui purtroppo non si conoscono le caratteristiche. Nel 1920 brevetta un sistema di distribuzione a cono rotante in testa e poi, nel 1922, inizia la costruzione di autovetture, iniziativa che interrompe improvvisamente nel 1923.

Barscott

La ditta Barnett & Scotti, con sede in Foro Bonaparte a Milano, ai primi anni del Novecento è rappresentante per l’Italia dei motori belgi Minerva.
Nel 1903 la società si scioglie e rimane titolare dell’azienda solo Carlo Scotti che inizia, nel 1904, la produzione di motori Barscott che vengono venduti a diversi costruttori di biciclette a motore. Vengono anche costruite moto complete di cilindrate diverse, con motori mono e bicilindrici a V.
Il pilota Carlo Maffeis, in sella ad una Barscott, vince alcune competizioni.
Nonostante la Carlo Scotti & C. commercializzi anche un paio di marche di motociclette tedesche, naviga in cattive acque e nel 1905 viene messa in liquidazione.

Bertolotti

I fratelli Bertolotti di Cremona vengono indicati come costruttori di biciclette a motore nel primo decennio del Novecento.

Bonzi & Marchi

La ditta Bonzi & Marchi inizia,nel 1907, la sua attivita’ in via Cappellari a Milano come agente generale delle gomme piene Polak. Successivamente, nel 1909, spostata la sede in via San Nicolao, divenendo agente generale delle biciclette Senior. Ma sara’ solo nel 1913 che i soci intraprenderanno la costruzione di motociclette commercializzandole sempre col marchio Senior.

Coppa

I fratelli Coppa nei primi anni del Novecento hanno una officina a Milano, Stazione Porta Genova. Sono dei piccoli costruttori che propongono biciclette a motore

Corti

Costruttore di biciclette a motore dal 1908 al 1910 a Incino, frazione di Erba, in provincia di Como.

De Vecchi & Strada

Nell’officina di via Bertani a Milano, Giuseppe De Vecchi e Ettore Strada costruiscono biciclette a motore.
Il periodo di questa attività spazia verosimilmente dal 1903 al 1909, quando Strada lascia la ditta che continua ancora fino alla fine della Grande Guerra a produrre parti per autovetture.

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