Marchi e Case Motociclistiche di Lombardia

Categoria: CR

A.G.

La marca cremonese, attiva nel periodo 1924-1925, e’ individuata dall’acronimo A.G. di Amigoni e Guindani, i soci che la fondarono.
Le biciclette a motore costruite nell’officina in via Trento e Trieste a Cremona, sono equipaggiate con motori francesi Train o austriaci Puch.
Una A.G. vince, nella sua categoria, la corsa in salita Parma-Poggio Berceto.
La Casa cremonese si aggiudica altre vittorie col pilota Mario Amigoni.

Attolini

Gustavo Attolini produce motociclette dal 1921 al 1923, o poco dopo, a Spineda. Le Casa cremonese impiega motore Villiers di 270 ccc e poi un motore, forse di propria costruzione, di 330 cc a due tempi.
Con una moto costruita da Gustavo, il figlio Gino partecipa ad una gara sociale organizzata dal M.C. Lombardo di Milano e si aggiudica la seconda posizione.

Bertolotti

I fratelli Bertolotti di Cremona vengono indicati come costruttori di biciclette a motore nel primo decennio del Novecento.

Jlo Werke Motoren

Franco Chinelli di Crema, impiegando motori Jlo, realizzato dal 1951 al 1952, una ventina di 125 e una decina di 175 con telaio costruito dalla FIT di via Savona a Milano.
Chinelli cessa la produzione quando diventa concessionario Gilera.

SWM

La Speedy Working Motors, piu’ conosciuta col marchio SWM, nasce come societa’ tra Piero Sironi e Fausto Vergani l’11 luglio 1971.
Al salone di Milano di quell’anno presenta un modello da regolarità equipaggiato con motore Sachs a sei marce. La produzione inizia un anno dopo nello stabilimento di Rivolta d’Adda articolata anche su cilindrate di 50, 100 e 125 cc. La giovane Casa si mette subito in evidenza conquistando il campionato italiano cross classe 125 col pilota Rustignoli. Con Rottigni si aggiudica il terzo posto nell’europeo di regolarità, sempre classe 125, e vince tre medaglie d’oro alla Sei Giorni cecoslovacca.
Nel 1973 viene consolidata la presenza sui campi di gara e Perego conquista il campionato italiano regolarita’ classe 50.
Tanto impegno sportivo si riflette positivamente sulla produzione che offre le versioni Regolarita’, ER cioe’ Elaborazione Rivolta e ES che sta per Elaborazione Sachs nelle classiche cilindrate di 50, 100 e 125 cc. L’anno storico e’ il 1975 con la vittoria del Vaso di Argento alla Sei Giorni dell’Isola di Man e di tre campionati italiani. Il catalogo amplia la gamma di modelli offrendo anche una 175.
La produzione di quell’anno si attesta sulla 10.000 unità.
Nel 1976 alle ormai famose moto da cross e regolarità si affianca la produzione di ciclomotori e motorini per bambini che impiegano motore Minarelli.
Nel 1977 inizia la collaborazione con Rotax dopo il “flop” fatto registrare dai nuovi motori Sachs a sette marce. I motori austriaci tra cui i disco rotante (250) vengono montati su tutti i modelli sia da competizione che commerciali, indicati con le sigle RS-GS da regolarità e MC da cross.
Al salone di Milano la SWM presenta la sua prima moto da trial.
Un altro anno di buoni risultati sportivi e commerciali è il 1979 quando l’intera gamma di moto viene rinnovata e proposta con nuove sigle di identificazione: TF1 per le moto da regolarita’ e TF2 per quelle da cross. Viene messa in produzione anche la moto di clindrata di 350 cc e la Trial GTS 315. Il trial diventa importante e nel 1981 quando la SWM 320 TLNW si aggiudica il titolo iridato col pilota francese Gilles Bourgat.
Nello stesso anno tre piloti SWM assicurano alla squadra italiana la conquista della Sei Giorni, mentre nel cross vengono presentate nuove soluzioni tecniche come la sospensione posteriore con monoammortizzatore denominata PLB System. Di negativo c’e’ da registrare l’insuccesso commerciale della SWM RZ 124 una moto da strada che forse non è stata capita dal pubblico. Nel 1982 incomincia la lenta discesa del marchio lombardo. Nel trial la SWM giunge seconda nel mondiale con l’americano Bernie Schreiber mentre Galeazzi si aggiudica il campionato italiano.
Nulla di buono invece nella regolarita’. Nella produzione di serie nasce la XN 350 e 500, monocilindriche quattro tempi da enduro sempre motorizzate Rotax. Per la fornitura dei propulsori a due tempi viene stipulato un accordo con la Tau. Per cercare il riscatto nella regolarita’ vengono approntate nel 1983 le moto della serie RS GS-S1 ma ormai il mercato delle moto da fuoristrada e’ in declino e nel 1984 la forte crisi del settore costringe la SWM a chiudere prima il reparto corse e poi definitivamente anche lo stabilimento di produzione.

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